La zona di produzione ricade alla confluenza di tre Parchi naturali: Etna, Nebrodi e Alcantara, all’interno della zona delimitata dalla DOC ETNA, la più antica di Sicilia approvata con Decreto del Presidente della Repubblica del 11/8/1968.
La costante attività vulcanica dell'Etna e le particolari condizioni climatiche, il sole caldo e asciutto di Sicilia e le forti escursioni termiche, rendono fertili le terre ai piedi del Vulcano e le rendono particolarmente vocate alla vitivinicoltura.
Tutta l’area del nord Etna, anche fin oltre i mille metri di quota, è stata recentemente oggetto di notevoli investimenti da parte di imprenditori provenienti prevalentemente da altre province e da altre regioni d'Italia, spesso anche dall’estero, che hanno rilevato notevoli estensioni di terreno, reimpiantando o ristrutturando antichi vigneti. Segno inequivocabile dell’interesse verso una sempre maggiore valorizzazione dei vini etnei.
Probabilmente questo interesse “esterno” ha riacceso mai sopite passioni degli imprenditori locali che, di pari passo, hanno deciso di rimettersi in gioco impegnandosi a riprendere a loro volta le coltivazioni abbandonate o trascurate e mirando alla produzione di vini di qualità, anche per dimenticare i tempi in cui i vini etnei, grossolani e di forte gradazione (15 – 16 gradi), partivano da Randazzo con il carretto (da qui il logo dell’Azienda Terre dell'Etna) e, caricati al porto di Riposto sui bastimenti in partenza per i porti del nord Italia (Genova) o dell’Europa (Marsiglia), venivano utilizzati esclusivamente come vini da taglio.